fbpx

La virtù di Checchina – Dalla novella al teatro

15,00

Pagg. 208 – Anno: 2018
ISBN: 978-88-98917-27-3

Categoria:

Descrizione

Pubblicata dapprima a puntate nella Domenica letteraria nel 1883 e poi in volume dall’editore catanese Giannotta nel 1884, La virtù di Checchina della Serao presenta, con estrema finezza psicologica, la tranche de vie di una donnina della piccola borghesia romana e mette in scena il nascere di un progetto di adulterio che la risarcirebbe di una vita priva di slanci accanto ad un marito gretto e avaro.

Custodito nella Biblioteca Luigi Chiarini, presso il Centro Sperimentale di cinematografia di Roma, e rimasto inedito fino a questo giorno, il testo di Massimo Franciosa La virtù di Checchina vede oggi la luce in questo volume affiancato alla novella originale di cui costituisce l’adattamento teatrale. Franciosa traspone la vicenda in un contesto storico diverso, realizzando una commedia di costume che mette in luce il cinismo e la superficialità dell’aristocrazia romana del Ventennio. Il testo è corredato da un ricco e puntuale apparato critico di note al testo della curatrice Carla Killander Cariboni.

Autore

Matilde Serao

(Patrasso 1856-Napoli 1927). Lavora come giornalista presso il Corriere del mattino di Napoli poi, a Roma, per Capitan Fracassa,Nuova AntologiaFanfulla della domenicaLa domenica letteraria. Fonda e dirige col marito Edoardo Scarfoglio il Corriere di Romae il Corriere di Napolie dopo la separazione, nel 1904, fonda IlGiorno, che dirige fino alla morte. È autrice di romanzi e novelle di ispirazione verista in cui dipinge la vita sociale napoletana: Il romanzo della fanciulla(1886), All’erta, sentinella!(1889) e Il paese di cuccagna(1890). Ne Il ventre di Napoli(1884) denuncia il degrado della città.In Fantasia(1883), La virtù di Checchina(1884), La conquista di Roma(1885) e Vita e avventure di Riccardo Joanna(1887),descrive la società piccolo borghese o il mondo politico-giornalistico.

Massimo Franciosa

(Roma 1924 – 1998). Laureato in giurisprudenza e in lettere, scrive su quotidiani e periodici tra cui La Fiera letteraria. Negli anni ’50 è soggettista e sceneggiatore insieme a Pasquale Festa Campanile: Gli Innamorati Giovani mariti di Bolognini, Poveri ma bellidi Risi. Negli anni ‘60 scrive, in collaborazione con altri, la sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli Il Gattopardo di Visconti e Le quattro giornate di Napoli di Loy. Come regista firma, con Festa Campanile, Un tentativo sentimentale(1963) e Le voci bianche (1964). Scrive due volumi di racconti: Incantesimo per Renata(1950) e Una chitarra in Paradiso (1954) e il romanzo La finta sorella (1959). Con Il mio migliore amico vince il premio nazionale per il radiodramma nel 1955.

book shop